MalaCronaca: Manifestazione BASTA INDIFFERENZA – l'intervento di Fabiana Alfonzetti

..il testo integrale dell’intervento di Fabiana Alfonzetti alla manifestazione BASTA INDIFFERENZA di venerdì 14.05.10 a Scilla

fabiana alla manifestazione BASTA INDIFFERENZA a Scilla

Fabiana Alfonzetti alla manifestazione BASTA INDIFFERENZA - Scilla

All’ alba del 20 Aprile 2010, si è consumata tra le fiamme un’ antica e grande storia.
Una storia che appartiene alla mia famiglia, una storia che è appartenuta alla famiglia Tripodi e una storia che apparteneva a tutti quei ragazzi che hanno solcato le onde e scrutato il mare a bordo della Santa Lucia.

E’ andata in fiamme una tradizione che rendeva Scilla un luogo incantato, che rendeva le sue acque protagoniste di un’arte antichissima tramandata da padre in figlio. Narrava di essa perfino Omero, ed oggi, nonostante il mondo sia diventato così frettoloso, così impaziente e privo dei valori di un tempo, questa lotta ad armi pari -tra uomo e pesce- riusciva ancora a far parlare di sé. Riusciva ancora a trasmettere grandi valori come il sacrificio, l’impegno, l’umiltà,il lavoro, e la pazienza, tutti valori caratteristici di quei pochi uomini che lottano con un essere non umano, con un pesce che potrebbe essere considerato di gran lunga inferiore, ma che per la sua potenza e rettitudine si dimostra degno di questa lotta alla pari con l’uomo. Il 20 Aprile, uno di questi pochi uomini, mio padre, abituato a lottare ad “armi” pari si è ritrovato colpito alle spalle da gente vigliacca, da gente senza volto e senza dignità a cui viene facile agire protetta dalle tenebre. In quell’alba una madre, un padre, due giovani donne e un piccolo ometto hanno assistito all’ incenerirsi della loro passione, del loro lavoro, dei loro sacrifici; hanno osservato impotenti l’ardere di quella barca cosi tanto amata che, ormai era diventata membro della loro famiglia.

foto intervento fabiana alla manifestazione basta indifferenza a  scilla del 14.05.2010

Fabiana Alfonzetti alla manifestazione BASTA INDIFFERENZA - Scilla

Mentre le fiamme coloravano l’alba di un colore intenso, ma producendo un odore vile e disumano, questa famiglia incredula vedeva davanti a sé il sudore del lavoro di un padre onesto, di un marito umile,il lavoro dei propri familiari andare in fumo; osservavano inermi le loro radici, le radici di un’ intera famiglia ardere e divenire cenere. Si potrebbe pensare che in fiamme siano andati solamente un ammasso di legni e chiodi, ma chi vive come noi di questa passione può ben capire che quel giorno in mezzo al fuoco c’era anche parte del nostro cuore.
Quella mattina ogni persona onesta si è sentita scuotere l’animo, quella mattina le urla di dolore hanno svegliato un’ intera popolazione, quella mattina le grida di un uomo -che urlava con gli occhi lucidi dell’ onestà- di aver perso un figlio ,hanno rotto il silenzio. Il silenzio di un paese che si sente solo, il silenzio di un paese che è solo, abbandonato e inerme.
Oggi vogliamo dire grazie a tutte le persone, a tutti gli scillesi e non solo, per averci dimostrato la propria solidarietà e per aver dimostrato agli uomini delle tenebre che sono loro la minoranza. Vogliamo dire e sperare che il sacrificio della S.Lucia, che il dolore di quella mattina, che le lacrime, e il coraggio che ci ha permesso di non rimanere in silenzio non vadano sprecati. Vogliamo che questa “Fenice” com’ è stata denominata da molti, richiami l’ attenzione del sindaco, dei carabinieri, del prefetto e di chi ha la facoltà di far qualcosa affinchè Scilla ritorni ad essere un oasi di pace, affinchè gli scillesi possano ritornare a dormire la notte con tranquillità, affinchè la gente onesta venga tutelata e affinchè questo nostro paesino possa essere di nuovo citato per la gente leale, ospitale e solidale che ci vive e non per questa piccola minoranza di codardi privi del vero coraggio. Adesso, le ultime mie parole sono rivolte a colui o a coloro che sono responsabili della distruzione della Santa Lucia, a coloro che si sono “sporcati” le mani con questo vile gesto, credendo erroneamente che un accendino e una tanica di benzina siano sinonimo di coraggio, forza e potere.
Sappiate che tra le fiamme non ardeva solo la nostra barca,tra le fiamme ardeva anche la vostra coscienza. Sappiate che il vostro obbiettivo è stato raggiunto solo in parte ; materialmente della Santa Lucia oggi rimane ben poco, ma ciò che essa rappresentava scorre ancora nelle nostre vene, la Santa Lucia vive ancora in noi .
Sappiate infine, che tra i carboni e le ceneri di quel che rimane della Santa Lucia, abbiamo ritrovato indenne una bottiglietta di plastica raffigurante la Madonna di Lourdes.
Questa Madonna, ha avuto la possibilità di guardarvi negli occhi, ha avuto la possibilità di ascoltare il vostro respiro e i vostri passi, questa Madonna ha potuto percepire, cogliere, fiutare l’aria disumana e meschina che accompagnava il vostro agire indisturbato nel buio della notte.
E’con lei che dovrete giustificare le vostre azioni, è con lei che dovrete fare i conti per tutto il resto della vostra vita.

Vorrei concludere questa mia testimonianza col dire che se in questo momento mi trovo qui, davanti a tutti voi a raccontare quanto è accaduto alla mia famiglia è solo grazie ai valori ed ai principi che i miei genitori hanno saputo trasmettermi. E’ proprio per questi principi che secondo me, vale la pena lottare, che bisogna lottare.
E credo fermamente che questi principi non appartengano solo a me, ma anche a tutti voi qui presenti.
E inoltre è grazie all’ onestà e alla lealtà che mio padre ha sempre dimostrato di avere nella sua vita e nel suo lavoro e, grazie anche a questa madonnina che tengo tra le mani ,che oggi ho avuto non il coraggio, ma bensì la forza di non abbassare la testa e di dire

..BASTA ESSERE INDIFFERENTI.

Fabiana Alfonzetti


il tramonto sullo sfondo di una giornata memorabile per SCILLA e gli SCILLESI

n.d.r. preghiamo chiunque avesse il video dell’intervento di Fabiana, a contattarci via email: x.malanova@gmail.com